Una
“piazza matura” è uno spazio politico collettivo in grado di difendersi
dalle provocazioni di neonazisti, rappresentanti di organizzazioni di
destra e da quelle della polizia.
Ieri tale maturità politica si è data con molta difficoltà. Nonostante tali limiti, la piazza ha mostrato elementi nuovi
in termini di partecipazione ed analisi (migranti, studenti, diritti vs
povertà) che vanno letti e rafforzati in una dimensione di
progettualità comune e di rivendicazione generale.
Un
elemento su tutti emerge in modo dirompente dalla giornata di ieri,
rafforzato anche dagli ultimi avvenimenti nazionali, dagli applausi agli
assassini di Aldrovandi alla gestione del pre-partita Fiorentina-Napoli
del 3 maggio.
La gestione della piazza da parte del Questore Terribile è stata vergognosa.
Non
lo diciamo solamente per le provocazioni avvenute durante il
pomeriggio ma anche per gli ostacoli e gli impedimenti che la
questura ha cercato di mettere in campo durante l'intera settimana
che ha anticipato il presidio in piazza Tre Martiri promosso
dall'Anpi.
Prima la
concessione all'organizzazione neo-nazifascista per il proprio comizio
dell'Arco d'Augusto, luogo in cui fu fucilato il gappista Silvio Cenci,
di cui ricorreva l'anniversario nella giornata di sabato, mentre Venerdì
9 maggio i funzionari della Questura hanno negato il diritto a
manifestare all’Anpi, attraverso un presidio Antifascista in Piazza Tre
Martiri, poi una volta sbloccata la questione, sono state poste due
limitazioni: negato l'uso di impianti audio e il presidio promosso
dall'Anpi avrebbe dovuto posizionarsi, secondo la questura, sotto la
statua tatua di Giulio Cesare (luogo utilizzato da FN per i propri banchetti) anziché davanti al cippo commemorativo dei Tre Martiri.
Entrambe le richieste sono state rispedite con determinazione al mittente.
Ricordiamo
inoltre che Giunta comunale e Assessori di Rimini sono stati tenuti
all'oscuro di tutto il piano di gestione dell’ordine pubblico, anzi
hanno ricevuto dalle forze dell’ordine informazioni false e fuorvianti.
A
ciò si aggiungono due elementi: il suono della sirena e i lampeggianti
di una volante della PS che ha interrotto l'intervento del presidente
dell'Anpi di Rimini (il partigiano Valter Vallicelli) e le due
provocazioni dei nazifascisti e di rappresentanti delle forze politiche
di estrema destra, consentite dalle forze dell'ordine presenti in modo
ingente.
La
prima quella della consigliera provinciale di Fratelli d'Italia Marina
Mascioni e di un noto affiliato a Forza Nuova, che hanno cercato di
passare molto maldestramente in mezzo al presidio antifascista dal quale
sono stati prontamente allontanati.
La
seconda, quella di quattro squadristi che in C.so d'Augusto hanno
cercato di avvicinarsi al presidio nonostante nei pressi delle poste
centrali fosse schierato un ingente schieramento di polizia con i
blindati.
Crediamo
che dopo questi fatti e il tentativo di spostare la piazza su un
terreno scivoloso e di morsa repressiva, che non avrebbe prodotto nessun
avanzamento in termini di partecipazione e di pratiche di radicalità
diffusa, si debba aprire una riflessione sulle forme e modalità per
auto-proteggere le piazze, i presidi e i cortei delle organizzazioni
democratiche.
Ma
soprattutto valorizzare lo sforzo dei compagni e le compagne, che
nonostante le tante differenze e diversi percorsi politici, hanno deciso
di stare quattro ore in piazza portando contenuti e analisi che vanno
ora più che mai praticate e diffuse.
Per
la città che viene.
Contro
i vecchi e i nuovi fascismi, per un'Europa libera dai confini, dalle
frontiere, dal razzismo e dalla xenofobia.
Per
una lotta radicale al sistema capitalistico e ai suoi effetti: crisi,
povertà, sfruttamento.
No
Nazi in My Town!
Lab. Paz Project - Casa Madiba Occupata - AutSide Social Football
Video racconto della giornata: