Soddisfazione,
gioia, carica. Sono queste in qualche modo le emozioni che forse più
di altre ci siamo portati a casa dopo la bella e intensa giornata di
ieri, che ha avuto la capacità di raggiungere tutti gli obiettivi
che si era posta.
Per
Sabato 15 giugno Forza Nuova Rimini aveva convocato in città un
corteo razzista e xenofobo, che avrebbe dovuto attraversare il
quartiere meticcio di Borgo Marina per concludersi in una delle
piazze principali del centro storico, piazza Ferrari. Numerosi sono
stati i passaggi istituzionali con cui si arrivava alla giornata di
ieri, tra cui alcune interrogazioni parlamentari e comunali,
dichiarazioni di ferma contrarietà rispetto a qualunque ipotesi di
un corteo dell'organizzazione neonazifascista nel centro storico da
parte del Sindaco, la decisione del Comitato
provinciale per la Sicurezza e l'Ordine pubblico di non
autorizzare il corteo nazifascista, estendendo ed imponendo tuttavia
il divieto di manifestazione a qualsiasi realtà.
Fidarsi è
bene, non fidarsi è meglio, dice il proverbio e noi ribadiamo,
soprattutto in circostanze come queste e con ben noti attori
coinvolti nelle decisioni. Gli stessi che in più di un'occasione
hanno autorizzato a Forza Nuova volantinaggi e presidi nella piazza
intitolata ai tre martiri partigiani e cercato fino all'ultimo di far
sfilare gli stessi nazifasciti per le strade della nostra città
nella giornata del 5 maggio (senza riuscirci) e del 29 settembre
2012.
E così
abbiamo deciso di non fidarci ed autorganizzarci, promuovendo con una
modalità molteplice ed allargata, un vero e proprio presidio, con
djset e openmic presso la Casa della Pace, laboratorio cittadino di
pratica dei diritti di cittadinanza, proprio per questo più volte
oggetto di provocazioni ed imbrattamenti da parte di Forza Nuova, non
ultima l'affissione proprio in questi giorni di alcuni adesivi a loro
chiaramente riconducibili. Numerosi i cittadini, tra cui spiccavano i
tanti ragazzi delle scuole superiori, che hanno voluto presidiare la
Casa della Pace, in un pomeriggio che ha saputo parlare negli
interventi dal sound dell'importanza di una pratica antifascista
popolare e quotidiana, che abbia la capacità di innervarsi dentro la
complessità della fase storico-politica attuale e di ribaltare
letture deviate e devianti che identificano nel cittadino migrante la
causa di tutto ciò che stanno producendo le politiche di tagli e
austerità imposte dalla governance finanziaria.
La
scadenza di ieri pomeriggio aveva però anche la necessità di
rompere i divieti e le zone rosse imposte dalla Prefettura e dalla
Questura, di riprendersi le piazze e gli spazi di aggregazione,
contro la loro militarizzazione e il conseguente consumo e spaccio di
sostanze pesanti, di parlare alla città del bisogno di spazi fisici
autogestiti dove costruire una socialità altra oltre quella imposta
dal modello di mercato riminese by Cantinette&Lungomare,
spazi da restituire alla città con progettualità sociali e
culturali. Dopo un breve momento assembleare, ci si è così mossi
spontaneamente e semplicemente per le vie del centro gioiosi e
determinati, respingendo provocazioni e tentativi impacciati da parte
delle forze dell'ordine di fermare un'allegra e appassionata
passeggiata che si è ripresa tutte le strade e i vicoli di Rimini.
Città,
sveglia!!! cantava Alberto Dubito rivolto alla sua Treviso, che a
guardare dall'ultimo risultato delle amministrative sembra si sia
ridestata. Noi ieri, in tante e tanti, con la stessa grinta e lo
stesso amore l'abbiamo urlato a Rimini.... Chissà che anche questo
non sia un ulteriore passo nella realizzazione di un cambiamento
anche in questa fin'ora impermeabile città... Rimini wake up!
Un* antifascista che ha attraversato il presidio del 15 giugno
Di seguito il report video della giornata
Di seguito il report video della giornata
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