Pubblichiamo di seguito la lettera dei famigliari dei Tre Martiri indirizzata al sindaco e ai cittadini riminesi
Spettabile Sindaco, cari concittadini,
siamo i
famigliari dei Tre Martiri di Rimini, Mario Capelli, Adelio Pagliarani e
Luigi Nicolò. L'agosto scorso, pieni di orgoglio e ammirazione abbiamo
visto la piazza Tre Martiri, riempirsi di gente festante per l'arrivo
del nostro Presidente Giorgio Napolitano che celebrava l'anniversario
della morte dei nostri congiunti. Purtroppo, ormai da mesi vediamo la
piazza intitolata ai nostri cari sfregiata dalla presenza di un
movimento ultra fascista che l'utilizza in modo provocatorio,
diffondendo sul luogo in cui sono morti le stesse idee che, 60 anni
prima, hanno portato i nostri congiunti al patibolo. Idee opposte alla
"bibbia laica" che accomuna la nostra nazione, la Costituzione. Come se
questo non fosse abbastanza grave, si sono abbassati a oltraggiare la
coscienza civile di tutti coloro che hanno combattuto o sono morti per
la Liberazione, e il nostro dolore familiare, definendo i partigiani
uccisi "i tre ladroni". E' del tutto evidente come la mera vicinanza
spaziale tra il luogo del martirio e i volantinaggi di questo movimento
sia un offesa alla memoria collettiva e dei nostri cari.
Siamo
i primi a credere che la libertà di espressione è un diritto che deve
essere garantito ad ogni cittadino, gruppo o associazione. Questo
assunto democratico è la grande eredità che ci hanno lasciato Mario,
Adelio e Nicolò. Ma per lo stesso motivo per cui è un diritto acquisto
per tutti, questo non può essere dato a chi per sua stessa ammissione
vorrebbe toglierlo ad altri. Questo è stato ed è nelle sue nuove forme
il fascismo. Chi è per sua ammissione fascista, è razzista, violento.
Per questo non chiediamo misure censorie, ma rispetto e dignità per i
nostri cari e per le idee, oggi patrimonio di tutti, per le quali sono
morti.
Ci rivolgiamo al sindaco, alle istituzioni, ai
partiti antifascisti, ai sindacati, alle associazioni a tutti i
cittadini che ogni 16 agosto si raccolgono insieme a noi per ricordare
Mario, Luigi e Adelio: facciamo comprendere a questi giovani che le
idee che coltivano sono corpi estranei alla nostra città e alla nostra
democrazia. Colonia, qualche anno fa, doveva essere la sede di una
manifestazione neofascista. Ristoranti, alberghi, tassisti, conducenti
di bus, hanno negato o disdetto ogni servizio a queste persone.
Un'intera città ha espulso queste persone dalla propria vita civile.
Rimini può fare lo stesso, civilmente, pacificamente, unitariamente.
Rimini ha Memoria dei profondi dolori e numerosi lutti subiti a causa
di ideali che l'hanno portata alla distruzione, Rimini è risorta come
città ospitale e generosa, siamo certi che saprà non farsi intimidire e
oltraggiare ancora da persone che hanno come unico fine politico e
culturale la provocazione.
Lo chiediamo per dignità, non per odio.
I familiari dei Tre martiri, Maria Capelli, Maria Pia Pagliarani, Gilberto Cappelli
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