Quando si auspicano assalti popolari al parlamento e alle sedi dei partiti. Gli addestramenti nei boschi
Redazione - Osservatorio democratico - 25/09/2012
Redazione - Osservatorio democratico - 25/09/2012
Sono preannunciate per sabato 29 settembre una serie di manifestazioni
organizzate in contemporanea da Forza nuova in undici città italiane:
Brescia, Udine, Padova, Cuneo, Rimini, Lucca, Roma, Pescara, Avellino,
Bari e Palermo.
Il tema è assai generico “Italia-futuro-Rivoluzione!”. In realtà
l’obiettivo è quello di una dimostrazione di forza, facendo confluire,
regione per regione, tutti i militanti disponibili nelle diverse città.
Così a Brescia, dove si fa circolare il numero di 400 presenze dalla
Lombardia e da alcune altre province limitrofe.
Forza nuova si fa anche forte di un sondaggio “fatto in casa” tramite
Affaritaliani, che vedrebbe addirittura il movimento proiettato
all'8.1%, al quarto posto tra le forze politiche, in una gerarchia del
tutto improbabile, con il Movimento cinque stelle al 38%, i democratici
al 12.4, il Pdl al 10.7 e la Lega all'8%.
Val solo la pena di rilevare
che si tratta di una consultazione on line priva di qualsiasi serietà,
in cui partecipa chi vuole, magari cliccando infinite volte sullo stesso
simbolo. Ma qualcuno ci crede e già si sente ormai sulle orme di Alba
dorata, se non alla vigilia di una vera e propria “Rivoluzione”, come
Nicola Cospito, dirigente di Fn, che in un suo comunicato parla di
«quell’albero marcio che risponde al nome di democrazia», vagheggiando
di un possibile «assalto al parlamento e alle sedi dei partiti».
Inquietante in questo quadro l’articolo (che riproduciamo) apparso
qualche giorno fa su «l’Unità» circa addestramenti tenuti in boschi
isolati. Ma già da tempo Forza nuova si è incamminata lungo questa
strada: il 1° maggio scorso a Predappio si era tenuta una giornata per i
militanti dell’Emilia Romagna all’insegna di non meglio precisarti
«corsi di autodifesa» con l’intervento di un «maestro», così nel
settembre precedente in un parco di Verona più di un centinaio di
militanti furono sorpresi in evoluzioni tipiche da manipoli organizzati.
L’orizzonte, come sempre, non va più in là degli squadristi e delle
“camicie nere” degli Venti.
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