Il 29 settembre come in
pochi sanno si terrà un corteo interregionale di Forza nuova a
Rimini. Il 5 maggio 2012 attraverso un processo partecipativo,
includente e costituente di nuove pratiche antifasciste siamo
riusciti in tanti e tante ad esprimere con forza che gli spazi per la
libertà di movimento e la sperimentazione vincente di nuove forme di
antifascismo militante sono terreni praticabili anche nella nostra
città. Terreni praticabili senza rimanere schiacciati dal piano
della legalità formale da un lato, e dal conflitto
autorappresentativo agito da pochi e funzionale alle teorie degli
opposti estremismi dall'altro. Il 5 maggio eravamo in tanti e
tante. Questo grande accumulo e risultato è stato però
arrestato e sminuito anche dalla nostra incapacità - in primis - di
aprire una discussione pubblica immediata che valorizzasse queste
pratiche sia dopo le denunce sia dopo la lettura tutta improntata sul
legalitarismo e la scomunica di quella giornata da parte della
stampa, delle istituzioni e dell'Anpi locale.
Il 16 agosto 2012 durante
lo spettacolo di Ascanio Celestini ci è stato impedito dall'Anpi di
fare un banchetto all'interno del Teatro degli atti per raccogliere
le adesioni al comunicato di solidarietà con i denunciati del 5
maggio, che a tutti gli effetti con o senza tessera dell'Anpi sono
tutti e tutte militanti antifascisti, degni di essere sostenuti e
rispettati per le loro storie, biografie e impegni nel sociale e
nella politica. Ieri sera, per pura curiosità ma anche per
autolesionismo, abbiamo partecipato all'incontro dell'Anpi di Rimini
indetto per “discutere” (le decisioni erano già prese)
sull'iniziativa del 29 settembre. Quello che è stato manifestato è
espresso in questo comunicato che alleghiamo come foto. Le parole
nero su bianco parlano da sole e non hanno bisogno di commenti
ulteriori.
Non c'è più nessuna
opzione costituente per provare a costruire un 29 settembre che non
sappia esprimere solo l'arresa a questo corteo nella nostra città o
posizioni minoritarie e parziali ma sappia invece produrre una
mobilitazione popolare generale.
C'è chi ha scelto di
mostrare i muscoli della propria autorappresentazione ed
organizzazione facendo la conta fra buoni e cattivi, fra legittimi e
illegittimi, senza aprire una discussione pubblica rivolta alla città
e non solo al ceto politico e associativo. Scaricando e
colpevolizzando già, oltre che delegittimando del tutto, tutti gli
antifascisti e le antifasciste che hanno provato e provano a fare
altri percorsi e a porre interrogativi e proposte di organizzazione
che vanno ben al di là del corteo di Forza nuova. Perché primo non
siano i fascisti a dettare le nostre agende politiche e secondo
perché si strutturino relazioni capaci di leggere la necessità di
rimettere in moto nel territorio percorsi nuovi per la costruzione di
un'alternativa alle politiche di austerità che producono guerra fra
poveri, nuove povertà ed isolamento sociale favorendo cosi questi
“nuovi” fascismi. L'Anpi di Rimini dimostra di stare dalla parte
del più forte, "il più forte è legge e la legge è
inganno, un inganno così grande più grande di ora in ora, chiamato
paura, paura di cambiare". E' la paura di cambiare, di
rimettersi in discussione e di accettare le diversità che sta
riempiendo di vuoto la giornata del 29 settembre. E le opzioni in
campo si annullano vicendevolmente nel momento in cui non si esprime
una presenza popolare ma parcellizzata e frammentata. Mentre Forza
nuova – tagliata fuori dalla destra istituzionale e dalla
rappresentanza - si organizza per la sua prova di forza
qualificandosi sempre più come organizzazione militare ispirata agli
squadristi e alle “camicie nere” degli anni Venti. Noi il 28, 29
e 30 settembre saremo a Jesi per partecipare ad un meeting fra spazi
sociali e realtà autorganizzate. Non è un'arresa o una rinuncia è
solo la necessità di ricaricarsi e rigenerarsi per rispondere con
più forza a questa successione degli eventi, rilanciando da subito
su un'assemblea pubblica antifascista che apra spazi e agibilità
invece che chiuderli come il testo allegato auspica. No pasaran!
Campagna No nazi in my
town – Lab. Paz Project
Ps: questo comunicato non
esprime un dissenso verso i tesserati Anpi o i circoli della
Provincia, che invece ringraziamo per la fattiva collaborazione, ma
verso l'attuale comitato direttivo dell'Anpi di Rimini
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