venerdì 28 settembre 2012

Le scomuniche e le eresie. Sul corteo di Forza nuova del 29 settembre 2012

Il 29 settembre come in pochi sanno si terrà un corteo interregionale di Forza nuova a Rimini. Il 5 maggio 2012 attraverso un processo partecipativo, includente e costituente di nuove pratiche antifasciste siamo riusciti in tanti e tante ad esprimere con forza che gli spazi per la libertà di movimento e la sperimentazione vincente di nuove forme di antifascismo militante sono terreni praticabili anche nella nostra città. Terreni praticabili senza rimanere schiacciati dal piano della legalità formale da un lato, e dal conflitto autorappresentativo agito da pochi e funzionale alle teorie degli opposti estremismi dall'altro. Il 5 maggio eravamo in tanti e tante. Questo grande accumulo e risultato è stato però arrestato e sminuito anche dalla nostra incapacità - in primis - di aprire una discussione pubblica immediata che valorizzasse queste pratiche sia dopo le denunce sia dopo la lettura tutta improntata sul legalitarismo e la scomunica di quella giornata da parte della stampa, delle istituzioni e dell'Anpi locale.

Il 16 agosto 2012 durante lo spettacolo di Ascanio Celestini ci è stato impedito dall'Anpi di fare un banchetto all'interno del Teatro degli atti per raccogliere le adesioni al comunicato di solidarietà con i denunciati del 5 maggio, che a tutti gli effetti con o senza tessera dell'Anpi sono tutti e tutte militanti antifascisti, degni di essere sostenuti e rispettati per le loro storie, biografie e impegni nel sociale e nella politica. Ieri sera, per pura curiosità ma anche per autolesionismo, abbiamo partecipato all'incontro dell'Anpi di Rimini indetto per “discutere” (le decisioni erano già prese) sull'iniziativa del 29 settembre. Quello che è stato manifestato è espresso in questo comunicato che alleghiamo come foto. Le parole nero su bianco parlano da sole e non hanno bisogno di commenti ulteriori.

Non c'è più nessuna opzione costituente per provare a costruire un 29 settembre che non sappia esprimere solo l'arresa a questo corteo nella nostra città o posizioni minoritarie e parziali ma sappia invece produrre una mobilitazione popolare generale.

C'è chi ha scelto di mostrare i muscoli della propria autorappresentazione ed organizzazione facendo la conta fra buoni e cattivi, fra legittimi e illegittimi, senza aprire una discussione pubblica rivolta alla città e non solo al ceto politico e associativo. Scaricando e colpevolizzando già, oltre che delegittimando del tutto, tutti gli antifascisti e le antifasciste che hanno provato e provano a fare altri percorsi e a porre interrogativi e proposte di organizzazione che vanno ben al di là del corteo di Forza nuova. Perché primo non siano i fascisti a dettare le nostre agende politiche e secondo perché si strutturino relazioni capaci di leggere la necessità di rimettere in moto nel territorio percorsi nuovi per la costruzione di un'alternativa alle politiche di austerità che producono guerra fra poveri, nuove povertà ed isolamento sociale favorendo cosi questi “nuovi” fascismi. L'Anpi di Rimini dimostra di stare dalla parte del più forte, "il più forte è legge e la legge è inganno, un inganno così grande più grande di ora in ora, chiamato paura, paura di cambiare". E' la paura di cambiare, di rimettersi in discussione e di accettare le diversità che sta riempiendo di vuoto la giornata del 29 settembre. E le opzioni in campo si annullano vicendevolmente nel momento in cui non si esprime una presenza popolare ma parcellizzata e frammentata. Mentre Forza nuova – tagliata fuori dalla destra istituzionale e dalla rappresentanza - si organizza per la sua prova di forza qualificandosi sempre più come organizzazione militare ispirata agli squadristi e alle “camicie nere” degli anni Venti. Noi il 28, 29 e 30 settembre saremo a Jesi per partecipare ad un meeting fra spazi sociali e realtà autorganizzate. Non è un'arresa o una rinuncia è solo la necessità di ricaricarsi e rigenerarsi per rispondere con più forza a questa successione degli eventi, rilanciando da subito su un'assemblea pubblica antifascista che apra spazi e agibilità invece che chiuderli come il testo allegato auspica. No pasaran!

Campagna No nazi in my town – Lab. Paz Project

Ps: questo comunicato non esprime un dissenso verso i tesserati Anpi o i circoli della Provincia, che invece ringraziamo per la fattiva collaborazione, ma verso l'attuale comitato direttivo dell'Anpi di Rimini 

giovedì 27 settembre 2012

Le manifestazioni del 29 settembre di Forza nuova | tratto da osservatoriodemocratico.org


Sono preannunciate per sabato 29 settembre una serie di manifestazioni organizzate in contemporanea da Forza nuova in undici città italiane: Brescia, Udine, Padova, Cuneo, Rimini, Lucca, Roma, Pescara, Avellino, Bari e Palermo. Il tema è assai generico “Italia-futuro-Rivoluzione!”. In realtà l’obiettivo è quello di una dimostrazione di forza, facendo confluire, regione per regione, tutti i militanti disponibili nelle diverse città. Così a Brescia, dove si fa circolare il numero di 400 presenze dalla Lombardia e da alcune altre province limitrofe. Forza nuova si fa anche forte di un sondaggio “fatto in casa” tramite Affaritaliani, che vedrebbe addirittura il movimento proiettato all'8.1%, al quarto posto tra le forze politiche, in una gerarchia del tutto improbabile, con il Movimento cinque stelle al 38%, i democratici al 12.4, il Pdl al 10.7 e la Lega all'8%. 
Val solo la pena di rilevare che si tratta di una consultazione on line priva di qualsiasi serietà, in cui partecipa chi vuole, magari cliccando infinite volte sullo stesso simbolo. Ma qualcuno ci crede e già si sente ormai sulle orme di Alba dorata, se non alla vigilia di una vera e propria “Rivoluzione”, come Nicola Cospito, dirigente di Fn, che in un suo comunicato parla di «quell’albero marcio che risponde al nome di democrazia», vagheggiando di un possibile «assalto al parlamento e alle sedi dei partiti». Inquietante in questo quadro l’articolo (che riproduciamo) apparso qualche giorno fa su «l’Unità» circa addestramenti tenuti in boschi isolati. Ma già da tempo Forza nuova si è incamminata lungo questa strada: il 1° maggio scorso a Predappio si era tenuta una giornata per i militanti dell’Emilia Romagna all’insegna di non meglio precisarti «corsi di autodifesa» con l’intervento di un «maestro», così nel settembre precedente in un parco di Verona più di un centinaio di militanti furono sorpresi in evoluzioni tipiche da manipoli organizzati. L’orizzonte, come sempre, non va più in là degli squadristi e delle “camicie nere” degli Venti.

lunedì 24 settembre 2012

Coltelli, bastoni e il corso di Forza Nuova | da l'Unità del 22 Settembre 2012


http://straordinariaresistenza.comunita.unita.it/2012/09/22/coltelli-bastoni-e-il-corso-di-forza-nuova/

di Roberto Rossi

Loro giurano che si tratta solo di un equivoco. Una frase scritta male in una bacheca di Facebook, una virgola di troppo, una proposizione saltata, che ha cambiato l’effetto della frase facendola apparire «per quello che non è». E cioè una sorta di chiamata alle armi, un addestramento ad attività paramilitari, fatto in una località nascosta, riservato a pochi militanti, che richiama alla mente gli anni bui della nostra democrazia.
Loro sono gli attivisti di Forza Nuova di Rimini. E la frase con la virgola in più e la proposizione in meno, che ha destato preoccupazione racchiusa in un’interrogazione parlamentare, è questa: «Nel pomeriggio corsi di autodifesa, uso del coltello e del bastone. Infine coordinamento e preparativi in vista del corteo del 29 settembre a Rimini». Sono poche righe che si trovano al termine di una tabella o, meglio, di un piano di azione, per una giornata nel «campo comunitario di formazione militante» che si è svolta il 16 settembre scorso sul monte Fumaiolo, tra i boschi di Balze, paese in provincia di Forlì e Cesena, accanto alla sorgente del Tevere. Le poche righe sono state «postate» nel profilo Facebook di Mirco Ottaviani, coordinatore provinciale di Forza Nuova di Rimini.
All’invito hanno risposto uno sparuto gruppo di persone. L’incontro, secondo il suo giovane organizzatore, è stato in realtà solo una piacevole scampagnata di dieci ore, dove gli attivisti di Forza Nuova, solo «una decina» ha assicurato Ottaviani, e «tra l’altro non tutti militanti», si sono incontrati per chiacchierare, discutere, mangiare e studiare. Va detto che il luogo non è del tutto casuale. Lo spiega il giovane «forzanovista» nella sua pagina Facebook: «Il 15 agosto del 1934, per volere di Benito Mussolini, fu inaugurata la stele che indica la sorgente del Tevere… Sorge su una vasca alimentata da una fontanella che sgorga dalla montagna: l’acqua, dopo aver lambito la stele, inizia il suo cammino verso Roma». Marcia verso la Capitale.

Qui, dunque, ogni tanto, l’estate in special modo, giovani simpatizzanti di Mussolini, si ritrovano per onorare la nascita del Tevere. Come il 16 settembre scorso quando Ottaviani e soci si sono trovati a «discutere di massimi sistemi, citando e commentando i pensatori di destra». Chi? «Leon Degrelle», politico belga, fondatore del rexismo, movimento nazionalista di ispirazione cattolica, fascista e nazista arruolato nelle Waffen-SS, o «Corneliu Zelea Codreanu» leader nazionalista rumeno, anche lui di un’era geologica fa, simpatizzante nazista e fascista. Niente di più.
E quel richiamo all’addestramento con il bastone e il coltello, allora? «Un errore di battitura. La frase corretta era “corsi di autodifesa dall’uso di bastoni e coltelli”». Coltelli e bastoni ci sono, dice Ottaviani, ma «in quell’occasione abbiamo spiegato come poterli evitare. Dieci minuti di attività fisica e nient’altro».

Perché, allora, questa scampagnata ha destato tanto scalpore? In primo luogo perché i giovani che si sono inerpicati fino a Balze non sono dei tipi qualunque. Mirco Ottaviani, ad esempio, è stato condannato in via definitiva per aver tentato di incendiare nel 2007 il centro sociale Paz a Rimini. Quando la polizia lo intercettò, assieme a una decina di persone, scoprì nel portabagli un vero e proprio arsenale: 14 litri di nitro diluente altamente infiammabile, ricetrasmittenti, baionette, passamontagna, sette metri di corda, catene di ferro, tirapugni, piedi di porco, tre grammi e mezzo di cocaina, e, guarda caso, bastoni e coltelli.

Ottaviani e i suoi amici, per lo più giovanissimi, vennero condannati in secondo grado, a oltre due anni. La pena fu aggravata perché fu riconosciuta la finalità eversiva. Accusa che invece la Cassazione, lo scorso marzo, non ha accolto lasciando intatto il restante impianto accusatorio ma rimandando all’appello la definizione delle condanne.
Ma c’è anche un’altra ragione che desta allarme. Non si capisce, infatti, a che cosa servano i corsi di autodifesa da tenersi in boschi isolati. Da chi dovrebbero difendersi? Non c’è stata nessuna aggressione con coltelli e bastoni contro esponenti di Forza Nuova, come ha confermato lo stesso Ottaviani. «Siamo certi – ha dichiarato il deputato del Pd Emanuele Fiano, estensore dell’interrogazione parlamentare che porta anche la firma di Elisa Marchioni, – che il ministero dell’Interno non vorrà mancare di verificare con attenzione la pericolosità di tali atti».
Avvenuti poi a pochi giorni dalla manifestazione del 29. Forza Nuova ha indetto un giorno di protesta in tutta Italia. «Marcia con la rivoluzione» è lo slogan. Anche Rimini, dove la sede è stata aperta solo da due anni e gli attivisti sono qualche decina, si sta muovendo.
Tra l’altro la manifestazione avviene nei giorni in cui in città si svolgerà il Festival francescano e a Rimini affluiranno migliaia di persone. «I nostri cortei sono sempre pacifici» dice Ottaviani. Che porterà Forza Nuova a candidarsi alle prossime amministrative, passando prima per le politiche. Approfittando, spiega Fiano, «anche delle crisi di rappresentanza all’interno del Pdl». Di certo sarà una battaglia alquanto dura. Ma Ottaviani e i suoi amici sanno già come difendersi.

sabato 22 settembre 2012

Pd a viminale, Forza Nuova annuncia corsi uso coltelli e bastoni

| da Altarimini.it del 20 settembre 2012
"Presenteremo un'interrogazione urgente al ministro dell'Interno Cancellieri per verificare se il 'campo di formazione militante', annunciato da Forza Nuova sulle pagine di Facebook, nelle quali si prevedono 'corsi di autodifesa con uso del coltello e del bastone' e 'preparativi in vista del corteo del 29 settembre prossimo a Rimini', sia compatibile con la legislazione vigente nel nostro Paese e se le forze dell'ordine e la prefettura di Rimini siano a conoscenza di tali preparativi paramilitari": così Emanuele Fiano, presidente forum Sicurezza e Difesa del Pd, ed Elisa Marchioni, deputato del Pd, in una nota congiunta. "Tra gli organizzatori della pagina Facebook che invitava al 'corso di formazione da tenersi domenica 16 settembre', si segnala il nome di Mirco Ottaviani, già condannato in appello a due anni e tre mesi dal Tribunale di Bologna per aver incendiato nel 2007, insieme ad altri, un locale del Comune di Rimini dove aveva sede un centro sociale. Nel corso delle indagini le forze dell'ordine avevano anche recuperato un impressionante arsenale di armi di vario tipo. Siamo certi che il ministero dell'Interno non vorrà mancare di verificare con attenzione la pericolosità di tali iniziative".

da | Newsrimini.it del 21 settembre 2012

Campo di formazione militare di Forza Nuova: un'interrogazione alla Cancellieri

Un "campo di formazione militare" annunciato dai militanti di Forza Nuova della provincia di Rimini è al centro di un'interrogazione urgente al ministro dell'Interno Cancellieri che depositeranno i parlamentari Emanuele Fiano ed Elisa Marchioni.
RIMINI | 21 settembre 2012 |
La deputata riminese e il presidente del Forum Sicurezza e Difesa del PD hanno sollecitato la massima carica sulla sicurezza chiedendo attente e immediate verifiche sull'iniziativa: i militanti neofascisti propongono nel campo militare "corsi di autodifesa con uso del coltello e del bastone" in preparazione "del corteo del 29 settembre a Rimini".
Tra i promotori dell'iniziativa, promossa anche sul web, c'è anche anche Mirco Ottaviani, leader locale di Forza Nuova che ha già subito una condanna in appello a due anni e tre mesi per il fallito attentato incendiario ad un centro sociale.