sabato 31 marzo 2012

Segnaliamo - Sotto attacco dell'idiozia. Nazi contro profili Collettivo Studenti e OccupyRimini

Vogliamo rendere pubblico quanto segue e aprire una discussione territoriale per costruire una grande mobilitazione antifascista e per una nuova democrazia nella nostra città.
Nella giornata di oggi la pagina #occupyrimini è stata rubata, violando la privacy di uno degli amministratori (nello specifico del Collettivo Studenti Rimini). Sono stati cancellati tutti gli amministratori ed ora è in mano a soggetti legati all'estrema destra che hanno impostato come immagine della copertina una foto di Mussolini e Hitler e come immagine profilo il logo di Anti-antinazi, hanno inoltre impostato la categoria della pagina come "comico" con la scritta “No Nazi no party!”. La stanno riempendo di contenuti offensivi, oltre ad aver cancellato la molteplicità dei materiali (foto, documenti ecc..) in essa contenuti e raccolti durante tutti i mesi precedenti con le tante iniziative legate al Progetto OccupyRimini.
Nel contempo hanno cancellato il profilo facebook del Collettivo Studenti Rimini, così come la mail collettivostudentirn@gmail.com, non più attiva, insieme all'account youtube del Collettivo dove era stato pubblicato nei mesi scorsi un video legato all'iniziativa presso il Centro studi territoriale "Ripuliamo la città: smacchiatore antifascista!" (http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Rimini-Ripuliamo-la-citta-smacchiatore-antifascista/10362).
Viene colpito in modo vile e con firma chiara, una delle soggettività più attive nel territorio intorno ai nodi che riguardano il mondo della scuola e della formazione, della precarietà, dell'antirazzismo e dell'antifascismo nelle sue varie declinazioni. Il collettivo studenti è parte integrante del percorso di OccupyRimini e della Campagna No Nazi in my Town.
Sono già state fatte delle segnalazioni all'amministrazione di Facebook al riguardo e siamo in attesa di risposte, inoltre sono stati avvisati l'Anpi provinciale e alcuni consiglieri comunali che hanno avvertito questura e prefettura dell'accaduto.
Questo avvenimento non deve assolutamente essere trattato come un avvenimento di poco rilievo. Quanto accaduto è ESTREMAMENTE GRAVE ed è la dimostrazione di quanto soggetti territoriali legati all'estrema destra, conosciuti e riconducibili ad un gruppo specifico, continuino ad essere presenti nella nostra città come nulla fosse, così come ad agire con disinvoltura e senza remora alcuna provando a recare danno al lavoro territoriale di chi si batte per la conquista di nuovi diritti e la libertà di tutti e tutte.
Pensiamo, inoltre, che questa vicenda dimostri anche quanto queste persone siano deboli e temano le nostre idee e la nostra voglia di agire e costruire l'alternativa a partire dai valori dell'antifascismo e della Resistenza. Dobbiamo allora cogliere l'occasione di impegnarci ancora di più per mantenere attivo questo movimento così come la Campagna No nazi in my Town! e renderla il cuore pulsante della nostra città cercando di far aprire gli occhi a più persone possibili riguardo alla presenza di queste soggetti neonazisti nel nostro territorio!
Possono cancellare account, impossessarsi di luoghi virtuali, ma non avranno mai vinta la nostra passione per la vita, per un mondo nuovo di diritti e giustizia sociale. Voi 8 neri mal vestiti e bagnati, noi la città!
Collettivo Studenti Rimini – Lab. Paz Project – OccupyRimini

domenica 18 marzo 2012

Rimini - Commenti sulla lettera dei famigliari dei Tre martiri

Il commento di Lab.Paz Project
Sulla lettera dei famigliari dei Tre Martiri
Abbiamo letto con attenzione la lettera dei famigliari dei Tre martiri e li ringraziamo per l'importanza e la lucidità di alcuni passaggi del testo che evidenziano bene quali siano i pericoli manifesti nella presenza di certi soggetti nel territorio, che si danno parvenza di democraticità ma sono animati dal peggior odio e ideologia xenofoba e razzista.
Questa lettera arriva dopo che la Cassazione ha di fatto annullato l'aggravante eversiva ma potenziato e confermato i reati per cui sono stati condannati in primo e secondo grado: tentato incendio e sequestro di persona. Invitiamo la cittadinanza a leggersi i fascicoli – cospicui – delle varie indagini per rendersi conto della pericolosità dei soggetti in questione e tutt'ora attivi nel territorio.
Ci spiace però che si sia perso troppo tempo dal 2007 – l'anno in cui l'attivismo violento dei forza nuovisti ha raggiunto l'apice – ad oggi, nel condannare e comprendere la gravità non solo sui fatti specifici ma nel lavorare da subito perché anche a livello istituzionale ci fosse una maggiore attenzione a questi fatti e a queste presenze. Presenze che -non senza motivo- continuano ad offendere la memoria degli antifascisti uccisi e trucidati per la libertà dal nazifascismo organizzando le loro iniziative proprio nei luoghi simbolici e del ricordo dell'antifascismo locale: piazza Tre martiri, la lapide di Rino Molinari a SantArcangelo ecc.... Questo è inaccettabile!
Per quanto ci riguarda abbiamo sempre inteso l'antifascismo come parte del nostro patrimonio politico, sociale e culturale, qualcosa che viviamo tutti i giorni nella quotidianità delle nostre esistenze precarie e sottoposte al ricatto della dittatura della finanza; qualcosa che sta nel ricordo e nella celebrazione, ma che vive nelle pratiche dell'antirazzismo e nelle lotte per una società più giusta per tutti e tutte. Questo è stato il motivo per cui il Laboratorio Sociale Paz è stato oggetto dei vili attentati, uno spazio di nuova democrazia che andava difeso dalle istituzioni e dalla società civile. Lo sgombero del Paz è e rimane una ferita ancora aperta soprattutto perché avvenuto a seguito di questi fatti.
Viviamo un momento difficilissimo per il nostro paese e per l'Europa. Lo spazio della politica è rilegato alle necessità della finanza, la crisi della rappresentanza e della democrazia è oramai un dato strutturale. Pensiamo che questo vuoto abbia la necessità di essere riempito e che intorno ai nodi dell'antifascismo e della lotta ai gruppi di estrema destra a Rimini come altrove, l'Anpi possa essere un importante soggetto di raccordo fra le varie istanze e soggettività che difendono e promuovono certe pratiche, ideali e valori. Perché l'antifascismo possa uscire dal dato meramente celebrativo al divenire pratica diffusa e di cultura popolare, qualcosa che sappia andare al di là delle singole appartenenze, bandiere, parole d'ordine per divenire immediatamente comune politico e sociale.
È questa la sfida che abbiamo davanti per noi e soprattutto per quelli che verranno, contro chi degli stereotipi, del populismo e dei luoghi comuni sta facendo un uso strumentale per sedimentare una nuova stagione di odio xenofobo e razziale.
Con Dax, Samb e Modou nel cuore.
Lab. Paz Project Rimini
Volantinaggio forza nuova. L'ANPI sostiene i familiari dei Tre Martiri | da NewsRimini.it
Anche l'associazione Nazionale Partigiani d'Italia si unisce alla lettera dei familiari dei Tre Martiri nella richiesta di vietare il volantinaggio in quella piazza da parte degli attivisti di Forza nuova domani a Riccione.
RIMINI | 17 marzo 2012 | 13:56   alcuni brani della nota dell'ANPI:

'Abbiamo letto con commozione la testimonianza dei familiari dei Tre martiri del disagio civile e morale che suscitano le manifestazioni di Forza Nuova a Rimini e sul nostro territorio. Un movimento i cui aderenti hanno già subito pesanti condanne penali e che solo il provvidenziale intervento delle forze dell'ordine ha permesso di non trasformarsi in tragedia. Certe manifestazioni sono provocazioni alla memoria collettiva di una società democratica che ha combattuto per conquistarsi diritti civili e rifondare i valori della convivenza civile. Chiediamo di nuovo ai partiti, alle istituzioni, agli enti locali, alle associazioni di erigere un civile argine a quanti, al di fuori della storia, propagano valori che sono al di fuori della civile convivenza'.

Segnaliamo | Riccione - Festa per una nuova primavera antirazzista e solidale

Riceviamo e segnaliamo: 
Domenica 18 Marzo dalle ore 14:30 
presso la comunità Sinti in viale Venezia a Riccione 
(vicino casello autostradale)
Pomeriggio di festa collettiva per la fine di un inverno di odio e razzismo 
verso una nuova primavera antirazzista e solidale

-Musica balcanica - Balli - Merenda - Giochi -
Partecipa e porta anche tu qualcosa da condividere per costruire un nuovo modo di stare insieme e respingere dal basso chi vuole trasformare le nostre città in luoghi di discriminazione e intolleranza, basandosi su luoghi comuni, stereotipi e immaginari falsi e infondati.

venerdì 16 marzo 2012

Rimini - lettera dei famigliari dei Tre Martiri indirizzata al sindaco e ai cittadini riminesi

Pubblichiamo di seguito la lettera dei famigliari dei Tre Martiri indirizzata al sindaco e ai cittadini riminesi

Spettabile Sindaco, cari concittadini,

siamo i famigliari dei Tre Martiri di Rimini, Mario Capelli, Adelio Pagliarani e Luigi Nicolò. L'agosto scorso, pieni di orgoglio e ammirazione abbiamo visto la piazza Tre Martiri, riempirsi di gente festante per l'arrivo del nostro Presidente Giorgio Napolitano che celebrava l'anniversario della morte dei nostri congiunti. Purtroppo, ormai da mesi vediamo la piazza intitolata ai nostri cari sfregiata dalla presenza di un movimento ultra fascista che l'utilizza in modo provocatorio, diffondendo sul luogo in cui sono morti le stesse idee che, 60 anni prima, hanno portato i nostri congiunti al patibolo. Idee opposte alla "bibbia laica" che accomuna la nostra nazione, la Costituzione. Come se questo non fosse abbastanza grave, si sono abbassati a oltraggiare la coscienza civile di tutti coloro che hanno combattuto o sono morti per la Liberazione, e il nostro dolore familiare, definendo i partigiani uccisi "i tre ladroni". E' del tutto evidente come la mera vicinanza spaziale tra il luogo del martirio e i volantinaggi di questo movimento sia un offesa alla memoria collettiva e dei nostri cari.

Siamo i primi a credere che la libertà di espressione è un diritto che deve essere garantito ad ogni cittadino, gruppo o associazione. Questo assunto democratico è la grande eredità che ci hanno lasciato Mario, Adelio e Nicolò. Ma per lo stesso motivo per cui è un diritto acquisto per tutti, questo non può essere dato a chi per sua stessa ammissione vorrebbe toglierlo ad altri. Questo è stato ed è nelle sue nuove forme il fascismo. Chi è per sua ammissione fascista, è razzista, violento. Per questo non chiediamo misure censorie, ma rispetto e dignità per i nostri cari e per le idee, oggi patrimonio di tutti, per le quali sono morti.

Ci rivolgiamo al sindaco, alle istituzioni, ai partiti antifascisti, ai sindacati, alle associazioni a tutti i cittadini che ogni 16 agosto si raccolgono insieme a noi per ricordare Mario, Luigi e Adelio: facciamo comprendere a questi giovani che le idee che coltivano sono corpi estranei alla nostra città e alla nostra democrazia. Colonia, qualche anno fa, doveva essere la sede di una manifestazione neofascista. Ristoranti, alberghi, tassisti, conducenti di bus, hanno negato o disdetto ogni servizio a queste persone. Un'intera città ha espulso queste persone dalla propria vita civile. Rimini può fare lo stesso, civilmente, pacificamente, unitariamente. Rimini ha Memoria dei profondi dolori e numerosi lutti subiti a causa di ideali che l'hanno portata alla distruzione, Rimini è risorta come città ospitale e generosa, siamo certi che saprà non farsi intimidire e oltraggiare ancora da persone che hanno come unico fine politico e culturale la provocazione.

Lo chiediamo per dignità, non per odio.

I familiari dei Tre martiri, Maria Capelli, Maria Pia Pagliarani, Gilberto Cappelli

sabato 10 marzo 2012

Santarcangelo di Romagna - Voi 8, noi la città!


Voi 8, noi la città!
Un tranquillo pomeriggio di un sabato qualunque in un piccolo e carino paese della provincia di Rimini: Santarcangelo di Romagna. Girano sms che avvertono:
nel centro della città, c'è forza nuova sotto la lapide di Rino Molari”.
Ma chi è Rino Molari?! Partigiano e insegnante che il 27 aprile 1944 cadde - in seguito ad una spiata - nelle mani dei fascisti a Riccione. Tradotto a Cesena, fu poi rinchiuso nel carcere di San Giovanni in Monte a Bologna, a disposizione delle SS. L'insegnante rimase in cella, sottoposto a tortura sino al 6 giugno, quando i tedeschi decisero il suo trasferimento nel campo di concentramento di Fossoli. Rinchiuso nella baracca 16 A, Molari fu immatricolato col numero 1406. Poco più di un mese dopo, con altri 66 martiri, fu trucidato dai nazifascisti per rappresaglia.
La memoria quando smette di essere celebrazione e pratica costituente di nuove forme di lotta antifascista ha il pregio di ricomporre la trasversalità delle soggettività della sinistra, di produrre un noi proprio lì dove anni di razzismo istituzionale hanno prodotto, alimentato e rafforzato gruppi di estrema destra come forza nuova. Ci muoviamo in fretta per raggiungere il luogo, siamo in tanti e tante (c'è anche il Sindaco di Santarcangelo), e qualcuno fa girare volantini informativi che raccontano la storia e la vita di Rino Molari. Ha dato la vita per la libertà contro il nazifascismo, non possiamo far infangare la sua memoria con la presenza di 8 neri mal vestiti, con le loro bandiere e le loro croci uncinate, con i loro slogan e i loro volantini contro l'usura delle banche. E' evidente fin da subito un aspetto, la spontaneità dell'incontro di tanta persone che si ritrovano attorno ad un principio costitutivo della nostra democrazia, l'antifascismo e i valori della resistenza.
Ci sono momenti in cui si può lasciare un segno nella storia, oggi abbiamo scritto in tanti e tante una bella pagina di storia antifascista nella nostra provincia. In forma libera, spontanea, partecipata e democratica un semplice incontro è stato attraversato da una potenza collettiva e comunicativa. Gli stessi cittadini si sono fermati e uniti a noi nella presenza, fermi a guardare con rabbia e disgusto gli 8 neri mal vestiti, a cantare Bella ciao.
Per qualche ora, ed anche se solo per qualche ora, il centro cittadino di un paese di provincia è divenuto metropoli, con tutte le contraddizioni delle metropoli immerse nella crisi, ma con quella capacità di divenire ed essere subito moltitudine, di produrre da subito un comune politico antifascista contro chi continua ad offendere e non a caso, luoghi simbolici come la lapide di Rino Molari, insegnante e partigiano trucidato dai nazifascisti.
Sarà per questo che improvvisamente sugli 8 neri mal vestiti, si sono riversate due secchiate d'acqua gelida, gettate da una cittadina di Santarcangelo dal balcone della sua finestra. Nessuna azione premeditata o costruita, puro istinto di chi sa da che parte stare, di chi ha memoria dei luoghi che abitiamo e del perché quei luoghi abbiamo certi nomi.
"La Romagna non vi vuole, la Romagna non vi vuole!!!!" E poi "siamo tutti antifascisti", slogan che scanditi in una molteplicità di voci, hanno accompagnato la fuga degli 8 neri mal vestiti scortati da carabinieri e digos.
Si conclude così un “normale” sabato pomeriggio in una piccola e ridente città della provincia riminese che oggi ha ricordato ai neri mal vestiti che loro erano 8 mentre noi siamo il 99%.

giovedì 8 marzo 2012

Santarcangelo di Romagna - Presentazione del documentario LA MIA BANDIERA LA RESISTENZA AL FEMMINILE di Giuliano Bugani e Salvo Lucchese

Segnaliamo:
Il documento “La mia bandiera. La Resistenza al femminile” è un film sull’importanza del ruolo che le donne hanno avuto all’interno della Resistenza e su cosa ha significato per quelle donne scegliere di “scendere in campo”.

“Esistono cose che nessun libro di storia può, o non può scrivere. Da qui la consapevolezza che siamo al termine di una fase sociale, nella quale è al limite la possibilità di raccogliere queste cose, delle quali appunto, nessun libro scriverà.
La figura della donna all’interno della Resistenza; il codice di comportamento con i partigiani di sesso opposto; la consapevolezza delle proprie forze e dei propri compiti; i rischi, spesso molto più agghiaccianti e spaventosi, contro i quali andavano se fossero state catturate, rispetto i partigiani; l’atteggiamento della popolazione civile nei loro confronti."
Tutto questo meritava di essere raccontato attraverso la loro voce. La loro memoria. La loro testimonianza lucida e pronta.

Questo documentario vuole fare chiarezza su una parte della storia che gli storici, spesso o quasi sempre, hanno evitato di prendere in considerazione. Partigiane. Ma anche madri, figlie, sorelle. Erano staffette. Erano donne.

martedì 6 marzo 2012

Provincia Reggio Emilia - Adesioni Odg contro l'utilizzo di spazi pubblici a gruppi di estrema destra

Anche il comune di Casina approva odg antifascista. Neanche questo comune della provincia di #RE concederà in futuro spazi pubblici a gruppi neofascisti e xenofobi.
e siamo a 4 comuni in provincia, provincia di Reggio Emilia "zona defascistizzata". Qualcuno può continuare a fare le svastiche sui cippi partigiani nella notte, ma la reazione istituzionale e di movimento non si farà attendere!

Per approfondire: 
Maggioranza larga. Ma non unanimità da redacon.it
L’A.N.P.I. chiede vigilanza e agire politico !
Reggio Emilia | Un odg contro chi promuove l'odio xenofobo e razziale


sabato 3 marzo 2012

La Destra, celtiche e nostalgia dell'Msi: in 5mila al corteo | di Valerio Renzi da Paese Sera del 3 marzo 2012

Hanno sfilato per Roma contro il governo Monti, tra saluti romani e "boia chi molla".  Un popolo variegato quello della destra, dal leader Francesco Storace agli skin-head del 'Veneto Fronte Skin'. Ci sono soprattutto tanti delusi da Fini e Alemanno "vogliamo qualcuno che rappresenti i nostri valori e che non si venda al governo dei tecnici e delle banche". E Storace fa sapere he alle prossime elezioni correrà da solo DI VALERIO RENZI
Sono circa 5000 i manifestanti di destra che oggi hanno sfilato per Roma contro il governo Monti, sempre citato e mai amorevolmente negli slogan, e con tanta nostalgia per i tempi d'oro dell'Msi:  tante le bandiere con le celtiche, i saluti romani e "boia chi molla" indirizzati non contro un generico "sistema" come negli anni '70 ma contro la "casta".
 Un popolo variegato quello della destra che non ha mai digerito la svolta di Fiuggi prima e lo sposalizio con Berlusconi poi, e in cui trovano posto anche gli skin-head del "Veneto Fronte Skin", ragazzi che sfoggiano tatuaggi con inequivocabili svastiche, celtiche stemmi delle "SS", e che sfilano dietro l'associazione "Progetto nazionale" del loro ex portavoce Piero Puschiavo oggi nella segreteria nazionale de "la Destra". Ci sono soprattutto tanti delusi da Fini e Alemanno "vogliamo qualcuno che rappresenti i nostri valori e che non si venda al governo dei tecnici e delle banche – dicono - che stia col popolo insomma e non con i tecnocrati di Bruxelles, che non disconosca il nostro patrimonio storico, culturale e politico".
A sfilare oggi  anche "il Popolo di Roma" di Giuliano Castellino, movimento vicino al sindaco Alemanno: "Noi ci auguriamo una candidatura unitaria del centro-destra e lavoriamo per questo noi vogliamo un centrodestra ampio, come in Regione, ma in cui la destra sociale e le sue ragioni siano veramente rappresentate, se così non fosse potremmo anche decidere di appoggiare Storace" ha dichiarato Castellino. Sono poche decine i ragazzi del movimento di Castellino che sfilano con un grande striscione con su scritto "Tecno Ribellione", slogan mutuato dal gruppo neofascista romano degli anni '90 "Meridiano Zero", e dietro un camion che spara a tutto volume "rock-identitario".
STORACE - Francesco Storace, leader de ‘La Destra’, incalzato dai giornalisti durante la manifestazione nazionale del suo partito mette subito  in chiaro le cose sul suo rapporto con il sindaco Gianni Alemanno: "Alemanno farebbe bene dal prossimo anno ad occuparsi del piano nazionale e non della città di Roma, visto che non è stato capace. Noi staremo con il centro  destra ma con una candidatura diversa da quella di Alemanno, se a ottobre non c'è ancora un'idea io parto”. Insomma Storace correrà da solo se il centrodestra non presenterà una faccia diversa dall'attuale inquilino del Campidoglio, a cui comunque fa i suoi "auguri più sinceri per il suo compleanno che cade proprio oggi". Correre senza "la Destra" di Storace metterebbe in seria discussione, almeno a leggere i sondaggi, la possibilità di vincere ancora a Roma per il centrodestra.
LE DONNE ALMIRANTE - L'ex governatore del Lazio sembra non aver ancora digerito l'ultimo “sgarbo” fattogli da Gianni Alemanno nell'ultimo rimpasto di giunta: "Fare entrare Giuliana De Medici, la nipote di Almirante, in giunta non era per noi un riconoscimento di governo, ma un gesto importante culturalmente e politicamente, invece ha ceduto ancora una volta a logiche politiciste e di potere”. E per restare “in famiglia”, nemmeno donna Assunta Almirante ha buone parole per il sindaco: “Alemanno? E chi è?” dice ai giornalisti.
L’ASSESSORE BUONTEMPO - Teodoro Buontempo, assessore alla casa alla Regione Lazio, preferisce parlare invece delle ragioni della manifestazione: "Eccolo il popolo di destra che esiste ancora e che si oppone al governo delle banche, il nostro paese deve risollevarsi e potrà farlo solo con un protagonismo della destra senza le ambiguità del Pdl".
ASSSENTE CASAPOUND - Alla manifestazione non c'era invece Casa Pound Italia, che prepara una sua candidatura autonoma a sindaco per le elezioni del 2013, secondo le indiscrezioni a scendere in campo per il movimento neo fascista potrebbero essere o il giornalista del tg regionale Fidel Mbanga Bauna o lo scrittore Pietrangelo Buttafuoco.
IL CENTROSINISTRA - Il centrosinistra commenta con durezza le dichiarazioni di Storace: “Povero Alemanno. Non lo vuole proprio più nessuno. Nel Pdl stanno pensando a come sostituirlo. Ed ora anche Storace dichiara pubblicamente che il centrodestra dovrà cambiare candidato e che lui con Alemanno non vuole più avere niente a che fare. Triste declino per il peggior sindaco che Roma abbia mai avuto” dichiara il consigliere regionale del Pd Enzo Foschi e sullo stesso tono Paolo Masini consigliere comunale sempre del Pd: "Un sindaco a picco nei sondaggi, fallimentare nell'azione di governo e ormai diventato giustamente il soggetto preferito della satira nazionale. Oggi si chiude anche politicamente la triste era di Alemanno. Roma merita di meglio”.
Valerio Renzi

venerdì 2 marzo 2012

2° appuntamento della Campagna: presentazione del libro "Ripuliti. Postfascisti durante e dopo Berlusconi"

Locandina Venerdì 2 marzo alle ore 18.30

 presso Casa della pace via Tonini 5

Ne parliamo con uno dei due autori: 

Giacomo Russo Spena

Incipit_Fuori dal ghetto

Lo striscione «Fini sindaco di Roma» campeggia ben in mostra nel vecchio Palazzo dello sport dell’Eur. I «Boia chi molla» intervallano i vari discorsi dal palco. Durante l’intonazione dell’inno d’Italia svettano saluti romani. Il colore nero va per la maggiore. Siamo nella concitata campagna elettorale del 1993: la prima in cui il sindaco viene scelto direttamente dal popolo. Al primo turno Gianfranco Fini, il leader del Movimento sociale italiano, nonché storico delfino di Giorgio Almirante (riferimento indiscusso della comunità neofascista dal dopoguerra agli anni Ottanta, morto nel maggio ’88) conquista il ballottaggio con il 35,5 per cento dei consensi. A contendersi il Campidoglio rimangono lui e il «democratico» Francesco Rutelli. A Roma si gioca una sfida cruciale: «Per impedire l’elezione di un fascista dobbiamo creare un fronte largo di alleanze », sostiene la Sinistra di allora, che costituisce una sorta di Comitato di liberazione nazionale, dai centri sociali a una parte della Dc. [...]

Leggi i primi capitoli del libro di Daniele Nalbone e Giacomo Russo Spena, RIPULITI. Postfascisti durante e dopo Berlusconi, Castelvecchi RX, 18 gennaio 2012